“SOGLIA DEL PARADISO”

Un viaggio tra libri, autori e luoghi che fanno di Subiaco la porta alla Meraviglia.

La Capitale del Libro

Nel 2025 Subiaco è Capitale Italiana del Libro. Un riconoscimento che celebra la sua storia millenaria, culla del monachesimo e della stampa in Italia, ma che guarda soprattutto al futuro: un anno di eventi, festival, incontri e laboratori che trasformano la città in un grande libro aperto, da sfogliare insieme pagina dopo pagina.

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In Memoria di Domenico Petrini

Uomo con costume formale e fascia tricolore italiana che parla al microfono durante un evento pubblico, con bandiera della città di Subiaco sullo sfondo e un paesaggio collinare autunnale.

Subiaco Capitale Italiana del Libro 2025 è anche il frutto della visione, della passione e dell’impegno di Domenico Petrini, sindaco della nostra città, che ha creduto profondamente nella forza della cultura come strumento di crescita e di comunità.

A lui, che ha accompagnato i primi passi di questo percorso con dedizione e lungimiranza, dedichiamo con gratitudine questo riconoscimento, certi che il suo esempio continuerà a guidare il cammino di Subiaco.

Logo con silhouette di un angelo o di una figura spirituale con ali, accompagnato dalla scritta "SUBIACO" e la frase "SOGLIA DEL PARADISO". Sotto, le bandiere dell'Italia e il testo "Capitale italiana del libro 2025".

La Porta e l’Angelo

Il titolo “Soglia del Paradiso” non è una semplice metafora moderna, ma ha origini antiche e prestigiose: Francesco Petrarca visitò il Monastero di San Benedetto a Subiaco e, rapito dalla splendida armonia del paesaggio e della spiritualità del luogo, lo definì “Paradisi Limen”, cioè “Soglia del Paradiso”. Quel topos poetico ha attraversato i secoli ed è oggi utilizzato per raccontare il fascino sacro e artistico di Subiaco 

Un logo che invita a varcare una soglia luminosa: la porta stilizzata, custode di un angelo sospeso tra cielo e terra, incarna simbolicamente la ‘Soglia del Paradiso’. Una metafora visiva scelta da Petrarca per celebrare Subiaco e il suo monastero, capace ancora oggi di trasportarci in un luogo di stupore e contemplazione.

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